Arte, cultura e tradizioni

La chiesa di San Pietro di Zuri di Ghilarza

Posta oggi nell'immediata periferia del moderno abitato di Zuri, frazione del comune di Ghilarza, che nel 1923 a seguito del riempimento del Lago Omodeo fu fatto evacuare dalla valle e ricostruito a monte, la chiesa romanica dedicata a San Pietro rappresenta uno dei più significativi monumenti di architettura medievale della Sardegna, in quanto raro esempio di edificio che conserva il nome del suo architetto - da un'epigrafe posta nella sua facciata risulta infatti non solo la data della sua edificazione, 1291 d.C, ma anche il nome e il cognome del maestro Anselmo da Como.

A rendere l'edificio ancora più significativo, il fatto che costituisca un rarissimo esempio di "anastilosi" in Italia, ovvero quella tecnica di restauro con la quale si rimettono insieme, elemento per elemento, i pezzi originali di una costruzione andata distrutta o, nel caso della chiesa di San Pietro di Zuri, smontata, trasferita e rimontata. Quando nel 1923 si decise di sbarrare il fiume Tirso con una diga che potesse produrre energia elettrica e raccogliere l'acqua necessaria per l'irrigazione del Campidano di Oristano, alcune borgate furono infatti condannate a essere ingoiate dal lago Omodeo, a quel tempo il più grande bacino artificiale d'Europa. Ma la legge che diede il via alla realizzazione della diga aveva previsto anche di ricostruire gli abitati sommersi dall'acqua e, in particolare, di qualsiasi monumento di valore storico. Fu così che la chiesa romanica di San Pietro di Zuri fu smontata e rimontata fedelmente, pietra su pietra, a una quota superiore.

I lavori terminarono nel luglio del 1925, restituendo così uno dei monumenti più interessanti dell'isola, sia per l'aspetto suggestivo conferitogli dalle pietre rosse della trachite utilizzata per la sua costruzione, ma anche per alcune peculiari particolarità, come il fatto di essere in puro stile romanico lombardo e di rappresentare forse l'ultimo esempio di chiesa romanica della Sardegna, costruita quando già si stava affermando nell'Isola lo stile gotico pisano. Inoltre, in un capitello posto al suo esterno, è presente una scultura in altorilievo che costituisce la prima rappresentazione del "BALLU TUNDU”, il più tradizionale ballo sardo.


Nella foto: facciata della chiesa di San Pietro di Zuri. Ghilarza, Oristano, Sardegna. Da www.comune.ghilarza.or.it.

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