Storia

Sedilo, il comune oristanese nel cuore della Sardegna

A pochi passi da Ghilarza è possibile incontrare Sedilo, un Comune dalla storia antica che ancora oggi risulta essere facilmente ripercorribile attraverso le testimonianze storiche giunte sino a noi

Cittadina in provincia di Oristano situata nel cuore della Sardegna, Sedilo ha visto la prima presenza umana in epoca neolitica, come ancora oggi testimoniato dalla presenza di numerose Domus de janas (particolari tombe scavate nella roccia, utilizzate per la sepoltura degli esseri umani) ascrivibili proprio a quel determinato periodo storico.

Ma è dall’età del bronzo che iniziò ad essere più forte la presenza umana, ancora oggi ben visibile nei numerosi nuraghi giunti sino a noi, appartenenti ad epoche diverse, che segnano come con il passare del tempo anche a Sedilo l’uomo abbia saputo assecondare i cambiamenti. Per questo motivo oggi possiamo trovare nuraghi a corridoio, nuraghi a tholos, tombe di giganti e villaggi nuragici.

L’avvento dei Romani segnò fortemente il territorio non solo culturalmente ma anche architettonicamente come ben testimoniato da strade lastricate e incisioni funerarie riportate su apposite urne dell’epoca; in età bizantina, invece, Sedilovide l’introduzione dei culti orientali quali quello di San Costantino Imperatore e San Basilio.

Con l’inizio dell’età giudicale in tutta la Sardegna, il territorio venne suddiviso in quattro regni tra loro completamente autonomi (noti come Giudicati appunto): Sedilo apparteneva alla curatoria di Guilcier nel Giudicato di Arborea e lì rimase fino alla conquista degli Aragonesi che portò all’infeudamento. Un feudo durato fino al 1836 quando il regime cittadino (passato di casata in casata, poi approdato nel Regno di Sardegna e infine eletto a marchesato) venne dichiarato ufficialmente abolito.

Nel 1909 con Regio Decreto, Sedilo divenne pretura facente capo al mandamento di Ghilarza per poi essere trasformato in Comune autonomo (come è ancora oggi).

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